domenica 15 aprile 2012

LUNEDI' 16 APRILE 2012:Condannati alla pena della vita (!?)

SAE - Segretariato Attività Ecumeniche

Associazione ESODO



Il SAE, Segretariato Attività Ecumeniche di Venezia e l’Associazione Esodo di Mestre
invitano alla presentazione del libro:

Condannati alla pena della vita (!?)
Ricordi personali, familiari, nazionali e del mondo (che alle volte si intrecciano)

di Adele Salzano

(Edizioni Pensa Multimedia, 2011)

a cura di:
LIVIANA GAZZETTA
SIS, Società Italiana delle Storiche, Padova
GIUSEPPE GOISIS
Università Ca’ Foscari, Venezia
PAOLO LEONCINI
Università Ca’ Foscari, Venezia
coordina:
DANIELE SPERO
SAE, Segretariato Attività Ecumeniche, Venezia





Con la presenza dell’Autrice




LUNEDÌ 16 APRILE 2012 alle ore 17.00
ANTICA SCUOLA DEI LANERI
Salizada San Pantalon, Santa Croce 131/A, Venezia

L’Antica Scuola dei Laneri si trova di fianco all’Hotel Falier e si raggiunge:
da P.le Roma lungo le Fondamenta dei Tolentini e poi Minotto a sinistra;
da San Tomà a sinistra per il Ponte, la Fondamenta e la Calle de la Frescada,
poi percorrendo tutta Calle Crosera oltre il Ponte Vinanti a destra.


In queste pagine i pensieri si riordinano, le riflessioni hanno modo di definirsi meglio, i fatti salienti sono analizzati alla luce di una variegata esperienza di vita, permettendo il fluire di sentimenti anche contrastanti, di partecipazione e distacco, di sofferenza e pacificazione, che la narratrice filtra attraverso il suo senso costante dell’ironia, ma che spesso orienta verso esplicite forme di umorismo.
Una vita piena, dunque, quella che l’autrice ci consegna attraverso queste pagine: una vita – fin qui – profondamente vissuta, perché tutte le occasioni, molteplici ed eterogenee, sono diventate per lei forza di arricchimento umano e spirituale, di consapevolezza politica e sociale. Un unico lungo sguardo che ci fa cogliere scorci di tempo, di luoghi, di azioni, che richiamano affetti, amicizie, legami culturali ed impegno in ambito ecumenico.
[dall’Introduzione di Donatella Lombello]

Dobbiamo confessare che il racconto di tutto questo fervore di vita, di ideali, di speranze, la ricchezza di esperienze e l’apertura al nuovo che il libro esprime, non si riverbera sul titolo scelto per riassumerne il senso, anche se ci rimanda ad autori illustri e a tanti versi importanti.
A noi pare infatti che malgrado questa “condanna” Adele abbia saputo trovare il calore degli affetti, il piacere della cultura, il valore dell’impegno e della testimonianza, il sostegno della fede, tutti elementi che le hanno consentito di dare senso e ordine al vivere, un vivere in cui il personale non è mai disgiunto dai grandi avvenimenti a volte solo evocati, a volte essi stessi protagonisti del racconto.
[dalla Postfazione di Liviana Gazzetta]




IL COORDINATORE

Daniele Spero